Perché avere un personaggio in testa per una storia non basta
Quando si ha un'idea brillante per un personaggio, il primo impulso è quello di iniziare a scrivere subito, senza pensarci troppo. Tuttavia, chiunque abbia provato a scrivere un romanzo sa che avere un personaggio definito non è sufficiente. La domanda che si pone inevitabilmente dopo è: “E poi cosa succede?” È qui che inizia la vera sfida per uno scrittore, quella di dare vita a una storia che non si limiti a un ritratto statico, ma che si evolva in un crescendo di tensione, sorprese e trasformazioni.
La fame del lettore: cosa vuole davvero?
Il lettore è un predatore di emozioni, famelico di scoprire cosa accade pagina dopo pagina. Non si accontenta di sapere chi è il protagonista, vuole capire cosa gli accadrà. Si aspetta di essere travolto da colpi di scena, da azioni che si susseguono e che lo tengono incollato al libro. Vuole vedere il protagonista affrontare sfide e superare ostacoli, desidera assistere alla sua evoluzione, ma soprattutto vuole sapere come questa trasformazione avverrà.
Poco importa che qualcuno all’inizio di un giallo sia morto: il lettore brama conoscere ogni dettaglio del delitto, scoprire perché l’assassino ha commesso quel crimine, in che modo ha messo in atto il suo piano, se e come verrà catturato. Perciò no, non basta iniziare una storia con un evento che scatena l’azione, se poi quell’azione non avrà uno sviluppo e non condurrà da nessuna parte.
L’importanza del “come” nella narrazione
La seconda parte di un romanzo, quella centrale, è la più corposa e difficile da gestire, perché è lì che si sviluppa tutta l’azione. In questo arco narrativo, il protagonista deve affrontare le sue paure, superare ostacoli e progredire verso il raggiungimento del suo obiettivo. Ma come fare in modo che questo processo sia interessante ed efficace? È qui che entra in gioco la magia della trama: ogni evento deve scaturire in modo coerente da ciò che lo precede e, allo stesso tempo, aprire la strada a nuove possibilità, mantenendo viva l’attenzione del lettore.
Per costruire una trama convincente, bisogna fare un lavoro di fino sulla caratterizzazione del personaggio. Non basta definire chi è il protagonista: è necessario immaginare le conseguenze delle sue azioni e delle esperienze che vive. Ogni scelta deve portare a nuove situazioni e nuove sfide che siano coerenti con il suo percorso di crescita. Questo richiede un notevole sforzo di immaginazione e una grande attenzione ai dettagli, affinché ogni elemento della storia abbia un peso e contribuisca all’evoluzione narrativa.
Deve essere chiara come acqua di sorgente anche la relazione con i personaggi secondari: chi sono e che ruolo giocano nella storia? Aiutano il protagonista o lo ostacolano? Forse sono legati a un trauma del passato che riemerge nel presente? Ogni personaggio secondario deve avere una funzione precisa, perché sono le loro interazioni con il protagonista a contribuire alla sua evoluzione. È fondamentale costruire relazioni complesse e dinamiche, che arricchiscano la trama e diano profondità alla narrazione.
La scrittura è come un puzzle: bisogna incastrare ogni pezzo
Alla fine, la scrittura è un lavoro di ingranaggi che si muovono all’unisono, un puzzle in cui ogni pezzo deve incastrarsi alla perfezione. Non esiste una bacchetta magica per gli scrittori, ma esiste tanto lavoro di immaginazione, di scrittura e riscrittura. Ogni volta che ti chiedi “E poi cosa succede?”, stai dando forma alla tua storia, mettendo alla prova la tua creatività e costruendo il percorso del tuo protagonista. È un processo che richiede pazienza e determinazione, ma è anche ciò che rende una storia coinvolgente e appassionante, dalla prima all’ultima pagina.